Manlio Brigaglia
Pulli aveva cominciato e imparato a dipingere da ragazzo, a Sassari.
La sua prima “uscita” ufficiale è una collettiva del 1952, a
diciotto anni.
Da allora non ha mai smesso un attimo di mettersi
davanti al cavalletto e abbandonarsi con inesausta
passione alla pittura.
Per poter continuare a dipingere in pace ha scelto il
curioso romitaggio del Tramariglio.
La prima sensazione è la
straordinaria “unità” del modo in cui Pulli si avvicina alla pittura
e la pratica.
Si possono identificare alcuni passaggi da
periodo a periodo verso un approdo di rigoroso
informale.
Eppure l’itinerario è senza fratture, senza
interruzioni brusche e irrazionali. Pulli è cambiato lentamente. restando
sempre fedele a se stesso una sua fedeltà a una tradizione pittorica
specificatamente sarda.
La memoria di pittori attivi quando muoveva
i suoi primi passi resta al fondo del suo stile.
Di questa
“evidenza” dei modelli Pulli, in realtà, si era liberato già dai
suoi primi anni di attività.
Da allora in poi la sua pittura si è
evoluta, non tanto guardando ai modelli o alla stessa dialettica in
corso della pittura italiana e europea, quanto soprattutto
riflettendo su se stessa.
Si avverte in ogni quadro una sorta di
heri dicebamus, una ricapitolazione delle “puntate” precedenti
.
Un percorso che comporta impegno e attenzione.
Ora qui, nel
silenzio marino della sua casa, la solitudine del luogo è quasi
metafora di un’orgogliosa rivendicazione di originalità.
I risultati
gli danno ragione, il Porto delle Ninfe ci regala un’altra sorpresa.
Mario Ciusa Romagna
Sotto il santo il vecchio Pulli restaurava un candelabro con foglie
d’oro zecchino.
Carezzava e lisciava quell’oggetto, gli ridava
splendore con un gusto ed un’attenzione addirittura spirituali.
Mi
venne da pensare che così fossero realmente le botteghe
rinascimentali da cui uscirono i mirabili maestri dell’arte
italiana.
Mi suggerì il pensiero anche la scoperta del giovane Elio
nel fondo di una magica cantina dove dipingeva un ritratto di
ragazza impostato abilmente, giocato con bianchi, azzurri e viola.
Notai la sciolta capacità del pittore negli impasti, nel
seguire i toni e ritmarli…
Una morbidezza di tocco ed eleganza di linea che mi
meravigliarono…gusto vivo e moderno che sapeva anche di raffinatezza
del Sei e Settecento, derivata dall’uso e dalla pratica che, fin da
bambino, il Pulli ha con gli oggetti e le decorazioni dei secoli
scorsi.
Pasquale Scanu
Il suo pensiero, l’acutezza del suo intuito coglie in ogni
particolare ed assume nella sua sensibilità interiore nuove
dimensioni, nuove luci, nuove forme, con soluzioni sempre originali…
Nel suo mondo pittorico, le marine brillanti e trasparenti che egli
ha scrutato intensamente… sono squarci della natura ancora intatta,
pura e maggiormente purificata dal pennello deciso che gioca quasi
con le luci, le ombre, gli spazi infiniti, le varietà cromatiche e
riempiono la tela di forme ordinate, piene di serenità come l’anima
dell’artista che sente il fascino della poesia.
Elio Pulli non copia
e non inventa… ha bisogno del modello non come modulo da ripetere o
da riprodurre, ma come punto di riferimento nel quale egli inserisce
la sensibilità del suo spirito con tutte le variazioni che il suo
estro pittorico gli suggerisce.
Ugo Zanobio
Elio Pulli, un pittore vero e autentico, un artista genuino e
schietto…Non farò distinzione tra Pulli “artista” e Pulli
“artigiano” in quanto ritengo che questa differenziazione abbia
motivo di esistere solo là dove l’artigianato ha perso la propria
essenziale caratteristica, per sottomettersi all’industria e alla
produzione di massa...
Nel caso presente, l’opera d’artigianato
trova la propria ragion d’essere esclusivamente nell’ispirazione
artistica e nell’amore per una tradizione…
Pulli, che non ha mai abbandonato la sua Sardegna, …ama e vive
l’arte come una religione…Artista integro ed anche “homo gravis”,
per il quale l’arte è studio del naturale che viene riproposto, è
imitazione non di cosa estranea, ma di qualcosa che è dentro di noi,
è voler togliere alle cose, agli stati d’animo, alle emozioni che si
provano, ciò che è perituro e passeggero.
Titina Maccioni
I colori e le opere di Pulli sono la Sardegna. Nei suoi cassettoni,
i suoi letti, le sue sedie si ritrovano le radici dell’artigianato
sardo, la storia e gli odori forti della Sardegna, rivissuti e
reinterpretati in modo personale e originale.
Antonello Solinas
Elio Pulli ha respirato l’arte sin da bambino, quando frequentava la
bottega dei genitori a Sassari.
E dell’antica bottega ha
ricostruito lo spirito in questi anni, nel centro storico cittadino,
divenendo maestro di tanti giovani ai quali con dedizione ha
insegnato gli antichi mestieri: il fabbro, l’intagliatore, il
tornitore, il restauratore.
Ha insegnato l’arte di essere artista.
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